Un giovedì sera, quello appena trascorso su invito della stessa società, alla baita attigua all’impianto sportivo di Sorgà, l’ex campo dove volavano alte, alcuni anni fa, le Rondinelle. Ore di post allenamento, le quali riecheggiano, fanno parte di “Certe notti” cantate da Luciano Ligabue. Di quelle che, conoscendo la vera passione, il puro attaccamento alla maglia (chiamasi identificazione casacca-pelle ) dei propri protagonisti (ci riferiamo ai giocatori sorgaresi-erbetani), ebbene, ti sembra di vivere la vera atmosfera dei dilettanti puri (briciole solamente di rimborso-spese riconosciuti solamente a chi viene da più lontano!), con nelle orecchie quel “Nino che getta il cuore dentro le scarpette di gomma dura”…e che non deve avere paura di sbagliare un calcio di rigore, perché come raccomanda la splendida “Leva calcistica della classe ’68” brano del 1982 di Francesco De Gregori, uno deve essere giudicato dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia, due, perché è un dilettante puro, non è un atleta professionista, né un Roby Baggio, tantomeno un Franco Baresi. Arriviamo poco prima che i ragazzi si mettano al lavoro, alla guida di mister Mattia Pasotto, figura conosciuta – sempre come trainer – in certe bollenti, estive Notti Magiche nogaresi e al fianco di Francesco Colombini di Bionde di Salizzole -, intento a sfidare le potenti corazzate mahgrebine schierate dall’indimenticato Maurizio Perazzani, detto “El Bomber”, nome della sua boutique, sede del calcio-mercato estivo ed invernale dei nostri dilettanti. “Sono alla mia prima esperienza” esordisce Mattia, classe 1986, “in prima persona con la categoria, perché ho lavorato molto nelle giovanili della Scaligera (di Isola della Scala), vivendo anche tre stagioni alla guida del calcio femminile di Serie A, in veste di stretto collaboratore di Diego Zocca, al Chievo Valpo”.
Ok, e poi sei qui, a Erbé, a sposare il nuovo progetto propostoti dall’Union Best del presidente Claudio Bellon e del diesse Claudio Patuzzi. “Sì, mi hanno chiesto di continuare il buon lavoro svolto dal mio predecessore Mauro Bissa (papà Adriano, è un punto di riferimento importante per il club; così come il factotum Stefano Cantarella è solo da amare! idem, Stefano Ceolòn, Silvano Molè, Andrea Aldà, tutti volontari puri, eh!), cercando da parte mia di fare un calcio “sostenibile”, cioè senza pressioni, anche perché ho trovato un gruppo già affiatato negli anni e che si frequenta non solo dopo l’impegno calcistico”. Gruppo storico, formato dai fratelli Francesco, il Capitano bi-laureato, classe 1997, e il 1999 Lorenzo (pure lui con l’alloro che gli ha cinto il capo; Pietro, invece, classe 1994, per motivi di lavoro, sta lavorando in Abruzzo), da Matteo Ceolini (1999), da Leonardo Ceoloni (1997), dall’ex Scaligera Gioele De Battisti (2000), dal suo coetaneo Marco Sgarbossa, da Marco Sammanà (figlio del simpaticissimo ex carabiniere Giovanni, dirigente societario). Poi, i nuovi arrivi di Cristian Boniardi, grazie alle trattative perfezionate dal diggì Nicola Zuccotto, classe 1964 e dal diesse Claudio “baffo” Patuzzi, sono: ex portiere duemillenario dell’ArzignanoChiampo (serie C, ma lo stratosferico portiere si è proposto quest’anno anche come punta; da bravo numero uno dei pali, vedi Tullio Gritti, altri, la storia del calcio insegna!) di mister Vincenzo Italiano ed ex IsolaRizza Roverchiara, “Real Madrid” Alessandro Calet (2001, dalla Virtus B.V.), Pietro Furlani (Scaligera), Pio Vitaglione (dal Villimpenta), Jagga Kumar e Valeriu Hustiu (dall’Amatori Bonferraro). Un girone di andata, così così, poi, l’accelerata… “Andata sotto le aspettative, condizionata dai numerosi infortuni occorsi ad alcuni nostri “alfieri” – non dico titolari, perché qui nessuno è inamovibile! – e dall’assimilazione, dalla metabolizzazone del mio modo di lavorare in campo (4-3-3), intraprendente, con possesso-palla, esteticamente apprezzabile anche per il pubblico, insomma, con una propria idea di gioco. Poi, i 13 punti in 5 gare, l’equilibrio di squadra derivato anche dal recupero fisico di giocatori che mi garantiscono continuità, quindi, l’attuale (ndr) 10° posto in un girone che a dir di ferro è dire poco”.
Chi alla fine la spunterà? “Come gioco Altopolesine e Scaligera sono le papabili, con la differenza che i polesani dispongono pure di ottimi singoli. Non solo, ma sono 2-3 anni che hanno avviato il loro ambizioso progetto. Mi aspettavo di più dai miei amici dei Boys Gazzo di “Fergusson” Matteo Gobbetti, un mister che non mollerà fino alla fine e che conosce meglio di tutti gli altri la cura per risollevare i maccacaresi. Il Cherubine? Sta attraversando un periodo di assestamento, il Real Minerbe a livello di qualità dovrebbe essere più avanti in classifica, ma mi ha deluso di più il Venera (con il parco-giocatori che ha!), il Bovolone per le sue forti tradizioni, e il GSP Vigo 1944 di un Presidentissimo, Raimondo De Angeli, il quale non merita ogni anno di soffrire così tanto per la grande passione che ci mette e per la figura istituzionale del club che rappresenta al suo vertice”. Obiettivo dell’Union Best? “Sarebbe quello di migliorare il buon 6° posto dell’anno scorso con 50 punti: ma, è impresa impossibile!” Claudio Bellon, che è al vertice societario da una mezza dozzina di anni, ci dice: “L’ossatura principale è rimasta ed anche noi dirigenti stiamo crescendo a livello esperienziale di anno in anno. Con Mattia Pasotto, abbiamo deciso, con sommo dispiacere per quanto datoci da Mauro Bissa, di imboccare una nuova strada, perché in tutti i gruppi, dopo 3-4 anni il trainer non è più una figura super partes, ma rischia di diventare solo un amicone. Obiettivo? Eravamo partiti per migliorare il 6° posto e i 50 punti dell’anno scorso, ma, poi, un avvicendamento tecnico – anche se deciso in estate – comporta sempre un rodaggio e i tagliandi da staccare. Stiamo, ora come ora, viaggiando a marce alte come le big, ma proseguiamo con i tacchetti ben saldi a terra, già a cominciare da domenica 16 marzo, quando andremo a Castelmassa di Rovigo, al “Veneziani”, a far visita proprio alla capolista Altopolesine”. A far da anfitrione della serata, la vivace quanto diretta, simmetrica Paola Maestrelli (zia dell’ex giocatore delle Rondinelle di Sorgà, il “Bel” Michele Maestrelli. Si è cenato a base di un risotto al tastasal a dir poco fantastico, cucinato da Vanni Manara (vicino ai fornelli Giovanni Samannà).
Poi, cabaret di paste per festeggiare il compleanno del mitico Matteo Bozzini, vice di Mattia Pasotto, e facente parte dello staff tecnico, che vede preparatore dei portieri Matteo Tamassia, il gigantesco Oscar Carletto, Marco Favalli e Jordan Segala. Ragazzi molto affiatati l’uno con l’altro e, soprattutto, molto attenti e compagnoni. A partire da Ceolini, per proseguire a Ceoloni, per finire a Lorenzo “Vegani” Tegani, classe 2002, fratello del trevenzuolese Pierfrancesco: insomma, una cena non Vegana…, ma, con contorno di salsine e battute piccante, di paprica, sorrisi, ma, soprattutto, di tanti sogni da infilare nelle scarpe tacchettate e non. Quei sogni anche extracalcistici che si gonfiano di notte per, speriamo, non evaporare all’alba. Che luccicano, comunque sia, come le splendide creazioni, i “Borsari” Gioielli, del generoso e fantasioso Segretario-Economo ed artigiano orafo, il mitico “El Bicio”, al secolo Fabrizio Bonato. Loro, davvero, i sogni non costano niente, ma ci aiutano a vivere queste notti da campioni autentici ed appassionati, veri interpreti del nostro dilettantismo “ante litteram”! Ragazzi, che sognano con parole rosse come il sangue, nere come la notte di giovedì 13, pregno di una pioggerellina ballerina, sognano fino in fondo, non cambiano un verso del loro inno, non lasciano fermo un treno dei loro sogni alla stazione dell’esistenza. Tanto passeranno i giorni, ma non si scolorirà la passione per il calcio, magari anche quando saremo costretti a scalciare un barattolo arrugginito ed ammaccato da ciò che ci ha deluso, al posto di un pallone di cuoio lucido e firmato col sudore. Una notte Best (migliore) di così, per dirla alla britannica, non si vive tutte le sere e in qualsiasi angolo del nostro “fubàl” fatto di pane e salame (per dirla alla Serse Cosmi). Alla prossima “nuttata”, come direbbe Pino Daniele!”
Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it