Il nostro calcio periferico – come lo ama chiamare l’ex cittì e mister della Juventus, Marcello Lippi – non smette di produrre i suoi frutti. L’ASD Bevilacqua Calcio – “gioiello” delle famiglie Coraini e Corestini, con la “memoria storica” Rolando Lupato ad aggiornare il diario di bordo delle gesta dei grigio-rossi -, e lembo all’estremità del Veronese, a un tiro di schioppo dalla padovana Montagnana, sta vivendo con ansia (perchè la bacchetta magica del nostro destino non appartiene a nessuno!) e compiacimento (perché se il ragazzo è arrivato fino qui, è merito del suo talento, oltre che della sua forte personalità, dei suoi bravi genitori, degli esperti allenatori-allevatori che fino ad ora ha avuto nel suo percorso). Il Bevilacqua, compagine scoppiettante del girone “A” di Promozione veneto, si è rivelata, vincendo per 2 a 1, per la terza volta (andata e ritorno e pure in Coppa Italia) la “bestia nera” dell’ancora lanciatissima, dell'”outsider del Torneo”, la matricola “terribile” dell’IsolaRizza Roverchiara di mister, il notaio Claudio Berlini. Tra gli spalti, abbiamo notato anche una delle rare promesse del nostro calcio: Lorenzo Bernamonte, classe 2010, il quale ha dato i primi calci al pallone proprio nella “Cremonese della Bassa”, seguito con perizia e con passione dal tandem tecnico Andrea Sbampato e Denis Facchìn. Anzi, è stato proprio quest’ultimo mister a presentarcelo, “scortato” dalla mamma Barbara, e a introdurlo nell’attigua sede societaria, al fine di farci conoscere meglio il trequartista che ha come poster nella sua stanzetta quello del campione ex Juventus ed ora in forza alla Roma, Paulo Dybala. “Fin dai primi tocchi” svela Facchìn, con lì vicino il diesse Sergio Andreetto “si scorgeva il talento di Lorenzo. Era – ed è – così duttile, che poteva ricoprire qualsivoglia ruolo: viste le goleade che faceva, lo imploravano di finire a fare il “guardiano dei pali””.
“Personalità, passione, volontà, completezza tecnica” aggiungono i fratelli Fabio e Matteo Coraini “suggerivano che Bernamonte non sarebbe potuto restare qualche altro anno qui con la nostra divisa, la nostra amata casacca. Qui, al Bevilacqua Calcio ha trascorso tre stagioni, dai Piccoli Amici ai Primi Calci”. “Sebbene il suo ruolo sia il centrocampista”, riferisce Andrea Sbampato, l’altro mister che l’ha allenato nei Piccoli Amici “Lorenzo ha una capacità innata di arrivare in zona-gol, di concludere lui stesso o di assistere al compagno d’attacco. E’ un centrocampista-mezzala, trequartista”. Difatti, ecco l'”Hellas Verona, che lo ingaggia per 6 stagioni consecutive, poi, il gran salto – in questa stagione agonistica 2024-25 – nella Fiorentina (subito la fascia di capitano), quindi, la chiamata in azzurro, dove riceve – pure qui – i galloni di comandante della squadra. “Trovo la stagione in corso” esordisce Lorenzo “abbastanza impegnativa perché bisogna far conciliare gli studi di Liceo Sportivo con gli allenamenti con i viola, e gli impegni della Nazionale Under 15. Della serie: hai poco tempo per ritagliarti spazi tuoi, o che ti vengano a trovare nella testa i grilli”. Ancora più difficile l’esperienza in azzurro: “Lì, ti trovi a confrontarti con la migliore crema della gioventù in Italia; ma, anche alla Fiorentina, devi fare i conti tutti i giorni con compagni di squadra molto preparati, e che nessuno – nemmeno il sottoscritto – porta a casa la maglia”.
Che consigli ti senti di dare ai tuoi coetanei? “Per tutti i miei pari età, il calcio è un sogno meraviglioso. Appunto perché questo si realizzi, consiglio di continuare a impegnarsi, di non mollare mai e a crederci perché lo Sport ti aiuta a generare, a sviluppare e a mettere in pratica metodi, concetti, tattiche, utili per la vita un indomani. Ma, anche sotto il profilo educativo, dobbiamo tutti crescere, non solo dal punto di vista tecnico, tattico, ma anche comportamentale. In campo e fuori dal campo, e in questo secondo caso la Scuola ti può dare una grossa mano, se presti ascolto agli insegnanti e rispetti te stesso e i tuoi compagni di classe”. Qual è il tuo idolo calcistico? “Da buon juventino, Dybala: mi piace come gioca, come tratta la palla, la sua fantasia”. Papà Stefano è stato un buon calciatore dilettantistico: “Ho fatto in tempo a giocarci assieme nel Legnago Salus” interviene il diesse Andreetto: “aveva una grinta da vendere, era un “mastino rabbioso”, tutt’altra tecnica rispetto Lorenzo. Ma, ne basta uno (ed avanza) che sfondi nel football nella famiglia Bernamonte, o sbaglio?” “Devo ringraziare a tutti i mister che mi hanno fatto crescere: da quelli del Bevilacqua, a quelli che per 6 anni (5 su 6 con la fascia di capitano) mi hanno guidato all’Hellas Verona: tutti davvero preparati, competenti. Il mio nuovo mister “viola”, Enrico Cristanini, punta sempre a chiedermi di migliorare sotto il profilo della personalità, della responsabilità: mi chiede, in pratica, di far da chioccia ai nuovi giocatori viola appena arrivati”. Ed ancora: “Il mio sogno? Conseguire, alla pari con i tempi richiesti, la Maturità di Liceale Sportivo, e di poter far combaciare gli impegni (5 alla settimana) della Fiorentina e quelli con la Nazionale, più le rispettive partite”. Il “Dybala di Bevilacqua ” ha già brillato in una Tourné che gli azzurri hanno sostenuto in Portogallo, con la presenza anche della Slovenia, Turchia e …Il prossimo 10 febbraio, lunedì, sarà atteso ad un altro appuntamento con gli azzurri.
Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it