Anche qui, nel girone “A” di Promozione veneta, si è chiuso il capitolo-andata, con la conferma a capolista dell’IsolaRizza Roverchiara, ora anche con la corona in testa di “Regina d’inverno”. I “biancazzurri del Piganzo” ottengono la matematica certezza del platonico titolo – che fa, comunque, uscir di bocca al suo mister Claudio Berlini “Mah, a dire la sacrosanta verità, non abbiamo ancora fatto nè vinto niente!”- espugnando – 0 a 1 – il sintetico di Sant’Elisabetta (a quando l’intitolazione al grande Luciano Giglio?), parquet dove si esibisce in casa il Team S.Lucia Golosine di mister Alessandro Ghirigato (suoi collaboratori il dr Luca Angelico e Franco Zamberlàn, navigato preparatore dei portieri, entrambi ex virtussini), anche se nella soluzione più antipatica – quella del rigore (trasformato da capitan Michel “Platini” Visentini, l’odontoiatra). Ebbene, il Team è apparso ai nostri occhi decisamente meglio del 3 a 3 conquistato 6 giorni prima al “Leo Todeschini” di Zevio, perché più combattivo fino all’ultima stilla, all’ultima goccia, chiamando all’85° minuto lo spinimbecchese estremo difensore avversario Andrea Negri alla parata-miracolo. Mister Ghirigato, dunque, sulla strada giusta, anche se a fine gara comprensibilmente avvilito con quella sua elegante giacca a quadri bianco e neri, pepe e sale. Ma, gli “aquilotti” bianco e blu del mitico diggì Ivano Belligoli sono a -10 dalla vetta del trespolo e con i loro interessantissimi giovani ultra 2000 (in testa, l’elegante Andrea Varano e Fedrico Nardi) costituiscono un undici da tenere con altissimo rispetto.
E, così, tornando al “Re d’inverno” 2024-25, mister Berlini – persona affabile quanto pignola, che fa del gruppo la sua grande (non più tanto nascosta) ricetta – ora grazie a “el fubàl” si sta confermando sempre più uomo-multi task (“Merito di una grande società dietro, e della collaborazione dei ragazzi! tiene umilmente a minimizzare e a precisare il professionista legnaghese), in quanto aggiunge un’altra chicca, un’altra specializzazione al suo già pingue curriculum vitae (Diploma al Conservatorio “Venezze” di Rovigo, specializzazione sassofono e clarinetto, laurea in Legge, professione di notaio pubblico). Capace, ora brillante tecnico patentato Uefa B, di arrivare al preliminare del rogito del passaggio all’Eccellenza, dopo aver la scorsa stagione siglato il successo in Prima categoria, girone “B”, trionfando con gli stessi isolarizzani-roverchiaresi. Anche se c’è un impegnativo, salatissimo mutuo da pagare nel girone di ritorno. Perché – ha detto qualcuno prima di noi – chi vince è sempre antipatico e diventi la squadra da battere tutte le domeniche, sapendo che alla ripresa del campionato tutti ti conoscono già. Infortunio, per fortuna non rivelatosi grave, occorso a Federico Bresaola, centrale difensivo, classe 2006, appena arrivato dal Mozzecane: sublussazione alla caviglia, e grida di dolore lancinante cacciate dal ragazzo, e che solo i bravi medici del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Borgo Trento hanno, alle una e passa di notte, saputo lenire, scongiurando il peggio temuto da tutti. Alle urla di “Non sarà Ibiza, ma è Isola Rizza Rover (come la pregiata automobile Range)!” l’esperto diesse Roberto Visentini, imprenditore originario di Tombazosana di Ronco e presidente quando aveva 27 anni dello stesso club, lascia la squadra per volare nella calda non Ibiza, ma Tenerife, con la moglie tifosissima da sempre del figlio e capitano Michel, augurandosi un ritorno di fuoco del gruppo che lui ha contribuito a costruire con Marzio Bonetti, al cui padre Franco (e a Franco Brunelli, il precedessore dell’estasiato, e chi non lo sarebbe al momento?, Graziano Molinaroli) l’attuale Giunta comunale territoriale dovrebbe cointestare l’impianto sportivo di via Sabbionare.
Lasciando il bottino pieno – 2 a 1- in via PontePitocco, a Bevilacqua, il forte, competitivo Castelnuovo di mister Alessandro Vecchione “retrocede” al 3° posto, a 30, e non conquista a 33 il 2° posto. La “Cremonese della Bassa veronese” di mister Nicola Corestini inizialmente gode del “bonus autorete” concesso (molto malvolentieri) da Nicolò Cannoletta, classe 1999, ed aziona poi la freccia del sorpasso grazie a “paròn” Rocco Alberti (2008, gulp!), il quale polverizza il piattello centrato dai “nero-verdi del basso Garda” dal “golden boy”, il 2004, Luca Quintarelli. “Vice-regina d’inverno” – a 32 punti – si laurea così il San Giovanni Lupatoto del pluridecorato nonché vincente coach-decano (classe 1957) Fabrizio Sona, capace – 0 a 1 – di violare il sacro tempio pedemontano del “Paolo Maggiore”, in cui i bianco-rossi di mister Stefano “Bel” Paese non riescono a brindare con le bollicine degli spumanti prodotti dal loro vice-presidente, il viticoltore Claudio Farina. Freddo, come un bisturi puntato dritto al cuore, gelido come questo “generale inverno”, il “rientrato all’ovile”, il “figliol prodigo” Michele Garzetta costringe alla resa l’estremo Gottardi e guasta – un pochino – la festa delle 200 gare in maglia bianco-rossa collezionate dal valpolicellese Alessandro Padovani, classe 1992. Al “Leo Todeschini” di Zevio, nulla di fatto – 0 a 0 – tra i bianco-neri di mister Andrea Annechini e la sua ex squadra, la Pol. Virtus Borgo Venezia del collega della panca, Enrico Fracasso. Il derby in famiglia Annechini (il padre è diesse dei borgo-veneziani) si risolve in un bicchiere mezzo vuoto, il quale non accontenta chi vuole uscire dalle sabbiemobili della classifica (zeviani, terz’ultimi, a 13, assieme all’Audace calcio, sopra, a 16 punti, i poli-virtussini). Più ricca di pathos, invece, la sfida giocata a Cavaion, quella tra il Baldo Junior Team di mister Paolo Corghi e l’Audace calcio del mister e cuoco di alto bordo Matteo Biroli. A confronto due validi “condukator”, entrambi – chi su un meridiano, chi su un altro distanti tra di loro in fatto di punti – sono in credito di punti. Come, a nostro avviso, lo stesso Andrea Annechini: la sua ottima circolazione di palla impartita ai ragazzi dovrebbe fruttare, ma nel calcio non contano – alla pari della vita – i “mah” e i “se”, ma i palloni che cacci in fondo al sacco. Tornando a Cavaion, è l’ex virtussino (e poli-virtussino) Simone Armani, classe 1997, a far eruttare di gioia i montebaldini con il gol (foto grande). Ma, audacini in grado di fare ogni volta vedere i sorci verdi (i mitici caccia bombardieri italiani) a qualsivoglia avversario.
Per sottolineare che stiamo parlando di un Torneo equilibratissimo, ecco al “Luigi Ceresa” di Dossobuono la vittoria di misura – 1 a 0 – dell’Olimpica di mister Giordano Rossi. Vittima, di un certo prestigio, è il Nogara Calcio di mister Andrea Scardoni, ora “fanalino di coda” assieme al Valpolicella, ma – come ha detto sabato sera, nell’ambito del cenone – perché più di 500 persone – lo stesso presidente dei “cosacchi del Tartaro” Gianni Frignani – “vivace, vivo” e mai caduto una volta gravemente in disgrazia o sofferente la sindrome dell’inferiorità al cospetto di nessun avversario. Onore ai vincitori, perché nessuno ti regala qualcosa (nemmeno nel calcio), ma, soprattutto, onore agli sconfitti nogaresi, i quali hanno – a furia di tiri in porta – hanno fatto riscaldare ancora di più i guanti indossati dal grande Filippo Albertini, classe 2000. Capace di parare – come si usava dire nel paleo-giornalismo sportivo – anche le mosche…e di distruggere le ragnatele. Sull’altare della gloria, il giallo-rosso – un altro Filippo! – Caldana, classe 2001. Con gli scarpini…anti-gelo. Chiudono in forte rialzo l’anno solare 2024 le Borse, non quelle di Tokio o di Parigi, ma quelle di Cologna Veneta e quella di Belfiore d’Adige: entrambe aggiungono 3 mattoncini alla grande piramide, i “giallo-blu del mandorlato” di mister Matteo Girlanda da S.G.Lupatoto rendendo acido – 0 a 1 – il Valpolicella di mister Mattia Paiola, con la “l’eterno” (1986) e continuamente prolifico bomber Fabio Sinigaglia da Sossano vicentino (al 94° minuto il suo colpo fatale, mortale). Al “Pinarolli Stadium”, brutta caduta di un Pescantina amletico, guidato dal dr Alberto Facci: 1 a 2, e la Belfiorese del tecnico sambonifacese, il sacchiano Flavio Carnovelli, terzo successo di fila per il classe 1961, ex coach di serie C con la squadra della sua cittadina (2011-12) – con in attacco Boseggia, Beccaria, Brighenti e Zanetti (dicci niente?) – aggiunge un’altra luccicante palla all’albero di Natale che ci vuole più sereni e più buoni. Eppure, in vantaggio i rosso-blu di casa “Carlo” Cattaneo (Alessandro, classe 1998), ma, poi, raggiunto su rigore da bomber Michele Vesentini, ex A.C. Oppeano, classe 1993, e, infine, superato dall’esperto in tiro al volo, specialità carabina, Alberto Berardo, classe 2005.
Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it