Seconda vittoria consecutiva per il Pastrengo che batte in quindici giorni prima l’Olimpia Verona e poi domenica scorsa anche il Borgo San Pancrazio con la rete dell’attaccante classe 1994 Nicola Beverari. Per la compagine gialloverde allenata quest’anno dal nuovo mister Peter Taccardi, che ha preso le redini della prima squadra lacustre, dopo che Paolo Brentegani (il sir Fergusson dei gialloverdi) si è preso un anno sabbatico, la classifica comincia a farsi interessante. Dopo 10 gare giocate il Pastrengo del presidente Umberto Segattini è salito al 4° posto a quota 17 punti (con 5 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte) alla pari di Quaderni e Peschiera, a soli 4 punti dalla capolista Real GrezzanaLugo del presidente Alberto Zanini. Abbiamo voluto saggiare il “clima” che si vice a Pastrengo facendo alcune domande al capitano 35enne del Pastrengo Gianpaolo Brentegani. “Da un po’ di tempo stiamo ascoltando tanta musica rock e di questo siamo contenti. Abbiamo smaltito le brutte scorie della retrocessione dalla Promozione patita la stagione scorsa. La squadra è stata cambiata con innesti nuovi e mirati ed è arrivato un nuovo allenatore, ma abbiamo mantenuto lo zoccolo duro che c’è da diversi anni. Stiamo facendo bene e siamo in serie positiva da sette partite”. La vittoria di domenica scorsa contro il Borgo San Pancrazio ha cambiato qualcosa? “Direi di no, la strada oramai è tracciata. Sappiamo di avere le carte in regola per andare forte ma anche che ci sono rivali ben attrezzate che ci tengono testa. Noi guardiamo solo a noi stessi con fiducia. Non è stato facile battere il Borgo San Pancrazio, squadra tosta e determinata, ma siamo stati cinici e ci abbiamo creduto fino alla fine. E’ arrivato così il gol di Beverari che ci ha aperto la strada verso la vittoria. I classici tre punti che alla fine peseranno. Ci è andata bene e va bene così, scusate il gioco di parole”.
Cosa ha portato secondo te mister Peter Taccardi? “Nuove idee e novità nel modo di intendere il gioco del calcio. E’ carismatico e non molla mai. Ha tanta carica e un grande entusiasmo. Una bella sferzata di aria frizzante che ci serviva. Quando arriva un allenatore nuovo è logico che qualcosa cambia, questo fa parte del football”. E’ di tuo padre Paolo (ora diggì) che mi dici? “E’ un grande, e non lo dico perché è mio padre. Dal punto di vista umano una persona squisita, generosa e pragmatica. Ma credo che la domanda riguarda come è da allenatore. Sai, tanti anni passati nella stessa squadra al Pastrengo da tecnico, è tanta roba. Conosci bene, nel corso degli anni, come allena anche nei dettagli e cosa vuole in campo. Come tutti gli allenatori ha i suoi punti forti e quelli deboli. Non mi sembrava vero iniziare la nuova stagione 2024-25 senza di lui, ma ci sta. Voleva fermarsi un attimino e rispetto questa sua decisione. Ma mai dire mai, e mi fermo qui!” L’obiettivo del Pastrengo quest’anno? “Crescere partita dopo partita senza pause. Quest’anno non siamo partiti alla grande ma ora ci stiamo riprendendo. Dobbiamo però crederci e non fermarci tenendo la macchina sempre piena di benzina. Ci interessa, come squadra, portare a casa più vittorie possibili, poi, il primo bilancio, lo faremo alla fine del girone di andata. Consolini e Real Grezzanalugo hanno le carte in regola per poter vincere il campionato ma la salita è irta per tutti. Bisogna andare avanti e tenere un ritmo costante poi come sempre i verdetti li darà il campo solo alla fine dei giochi”.
Roberto Pintore per www.pianeta-calcio.it