Ha rischiato, il massimo dirigente dell’Isola Rizza Roverchiara, Graziano Molinari, classe 1961, di essere inondato anziché da un mare di hurrà, da un mare di sfottò da parte dei suoi giocatori, quando la scorsa estate, in occasione della presentazione della squadra al centralissimo “Bar Roma”, aveva chiesto la vittoria del campionato all’indomani dell’amara retrocessione. Che aveva condannato ben quattro squadre alla retrocessione in un Torneo che annoverava solo 14 sfidanti. “Infatti” sottolinea Molinari, soddisfatto dell’impresa appena compiuta, “i miei ragazzi non me l’avrebbero perdonata quell’uscita un pò avventata ma frutto della mia passione, visto che mi hanno inoltrato il video di quella circostanza in cui mi sono apertamente sbilanciato, sfidando anche la scaramanzia”. Difatti, la nostalgia per una Promozione – storicamente conquistata per la prima volta nell’aprile del 2019 dopo aver vinto il Trofeo Veneto di Prima categoria – e poi subito sfuggita di mano, è servita agli isolani per riaffilare le armi e per far proprio – sul campo, questa volta – il girone “B” di Prima categoria. “Grazie all’aiuto di alcuni amici” spiega il presidente isolarizzano “e grazie all’arrivo del 50% di quei giocatori che avevano fatto parte del gruppo che aveva trionfato in Coppa, siamo riusciti ad allestire una compagine composta da atleti eccellenti, portati a fare subito il gruppo, e, nello stesso tempo, capace di mantenere l’unità del gruppo sia quando abbiamo optato per l’avvicendamento tecnico Lucio Merlin-Claudio Berlini sia quando sia passati da +7 a -3 punti da chi fino all’ultima tappa ci ha conteso il titolo, ossia il Nogara”.
Un cambio in panchina, dunque, taumaturgico, fruttuoso? “Stando a quello a cui abbiamo poi assistito, certamente sì: l’avvicendamento tecnico è servito per portare chiarimenti sul piano del gioco, ha prodotto autostima nei ragazzi e ha trasmesso un pochino di serenità nello spogliatoio. Mister Claudio Berlini è stato il valore aggiunto, anche se non bisogna disconoscere le potenzialità dei nostri atleti”. Siete riusciti ad aver ragione anche di un’infermeria affollata. “In alcune partite abbiamo dovuto rinunciare all’apporto degli infortunati Andrea Cerchier, Luca Peroni, Alessandro Gnesato e a bomber Andrea Pesarìn, ed anche di chi, assieme a lui, ha costituito l’asse portante del centrocampo: mi riferisco a Rosario De Marco”. Qual è stata l’avversaria che più vi ha impressionato? “A livello di gioco, il Valdalpone Monteforte (lì vicino, acconsente il responsabile del settore giovanile Marzio Bonetti): sebbene sconfitti per 3 a 0 in casa nostra, i monscledensi hanno fatto vedere un bel calcio e tanti giovani interessanti. La più accreditata alla vittoria finale, per me, era il Nogara, formazione completa in tutti i reparti. No, del Pozzo non ho mai avuto paura, nonostante apprezzo la dote da caricatore e motivatore di mister Walter Bampa. Belle squadre anche le vicentine Tezze ed Alte Ceccato”. I “campioni” biancazzurri del vice-presidente, il vulcanico Loris Tavella, tra non molto si metteranno al lavoro in sede di calcio-mercato. “Prima di muoverci, vogliamo festeggiare l’evento organizzando una grande festa che coinvolgerà le comunità di Isola Rizza e quella di Roverchiara. Per quanto riguarda il prossimo campionato di Promozione, ebbene, cercheremo di allestire un gruppo, che, guadagnata la matematica salvezza, possa regalare ai nostri tifosi un piazzamento onorevole”.
Ed ancora: “Colpo l’occasione per ringraziare tutto lo staff tecnico, i miei colleghi dirigenti, le Amministrazioni Comunali di Isola Rizza e di Roverchiara e i nostri sponsor. La nostra società è in graduale crescita anche come tesserati, annoverando 450 iscritti (ci informa la Segreteria del club, composta da Simone, Patrizia e Virginio), a partire dai Primi Calci per arrivare al volley femminile (la squadra maggiore ha conquistato la permanenza in 1^ Divisione, ottimo esempio per quella – sempre femminile – che compete in Terza), senza trascurare la presenza di nostre tre squadre di Amatori (a 11, a 7 e a 5 giocatori) e per poi finire con tutta la filiera (con perfino due nostre rappresentanti in alcune categorie) che partecipa a tutti i Tornei indetti dalla Figc”. Nell’impianto di via Sabbionare, in riva al Piganzo, lavora silenziosamente la tartaruga rasa erba, mentre sembrano scandire sul tappeto verde smeraldo – quello che ti invoglia a giocarci sopra a piedi nudi – le girandole irrigatrici. Fa capire che qui la festa non è ancora finita, uno striscione appeso lungo la rete di recinzione del campo sportivo con su scritto “Questa non è Ibiza…ma Isola Rizza in Promozion; sotto firmato IsolaRizza Roverchiara”.
Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it