Domenica scorsa la Life F.C. 1929, guidata ora da mister Pierre Gomitolo, ha trovato la sua seconda vittoria stagionale. Su un campo reso pesante dalla pioggia caduta ha battuto per 1 a 0 il fanalino di coda Union Best B nella 19^ giornata del girone A di Terza categoria ed è ora penultima a quota 10 punti. “Sono contento per l’entusiasmo dimostrato da Gomitolo – sostiene diesse e responsabile del settore giovanile della Life F.C. 1929 Luca Balestriero, classe 1965 – gli auguro di continuare su questa strada”. Perché ha dato le dimissioni alla Life F.C. 1929? “Ho riflettuto a lungo – dice Balestriero – ma ho deciso che era arrivato il momento di lasciare”. E il futuro di Luca Balestriero cosa prevede? “Non si sa. Non nascondo che il calcio è stata ed è tutt’ora la mia grande passione, quindi potrei valutare in futuro nuove esperienze. Vedremo cosa mi riserverà il futuro”. Luca Balestriero, in gioventù, ha giocato a calcio nel ruolo di attaccante ed era bravo nel sfruttare a pieno le sue doti da rapinatore d’area di rigore. Sfogliando l’album dei ricordi e raccontando la sua carriera da giocatore, ci dice: “Sono cresciuto nelle giovanili del Chievo. Sono stato allenato da Spada e Danese che mi hanno insegnato a stare in campo facendomi provare tutti i ruoli, tranne quello del portiere. Mi hanno insegnato a giocare per la squadra, a sacrificarmi per il compagno in difficoltà, a difendere e attaccare. Nella Finale provinciale giovanissimi, contro l’Hellas Verona allenato da Giarola, realizzai la mia prima doppietta da terzino e vincemmo per 2 a 1. Per il Verona segnò bomber Ruffo, che marcavo io e che poi ritrovai a Veronello”.
“In seguito – continua Balestriero – passai al Porta Nuova Under 19, allenato dall’ex giocatore di Roma e Verona Franco Frasi, dove giocai come laterale destro. Passai poi al Veronello Under 23 di mister Valetti e del Presidente Saverio Garonzi dove sfiorammo la promozione in Seconda categoria. Tornai al Porta Nuova Under 23 e in quella stagione realizzai 33 reti e conseguimmo la promozione in Seconda categoria. Passai in Prima categoria all’Audace del Presidente Iro di Brino e di mister Giarola. L’Audace all’epoca era società satellite del Milan di Giussy Farina. Con quella squadra vincemmo il campionato approdando al campionato di Promozione. Restai all’Audace anche la stagione seguente, in Promozione, dove giocai assieme al mio amico di quartiere Paolo Manzato. Fu una stagione turbolenta a livello societario; ci salvammo, ma poi io ritornai al Porta Nuova per altre due stagioni. Dopo di che smisi di giocare per problemi fisici”. Ma è diverso il calcio dilettanti di allora rispetto a quello di oggi? “Ai miei tempi il calcio era più spavaldo, si giocava per vincere, si attaccava, non era tattico come lo è adesso, è diventato quasi noioso. Ora sono coinvolti tutti i ruoli, compreso il portiere, mentre un tempo si giocava a “palla lunga e pedalare””.
Sul ruolo di direttore sportivo cosa ci dici? “Mi piace il ruolo di direttore sportivo. Costruisci le squadre di varie categorie, tieni i contatti con i giocatori e gli allenatori. Grazie a questo ruolo però puoi anche trasmettere ai ragazzi la tua esperienza e il tuo entusiasmo per questo bellissimo sport, trasmettere la professionalità e il rispetto per le regole e per i ruoli. Per arrivare ad essere direttore sportivo non basta avere il patentino, ma occorre soprattutto l’esperienza pregressa come giocatore, aver vissuto lo spogliatoio, aver allenato dai “piccolini” fino alle prime squadre, cosa che io ho fatto negli anni.” Per chiudere, chi vince il vostro girone A di Terza categoria di Verona? “Per quello che ho visto fino ad ora posso dire che il Torri 2023 è una squadra compatta, i ragazzi sono svegli e sanno aiutarsi tra loro, sono davvero un bel gruppo e, soprattutto, hanno tanto talento.”
Roberto Pintore per www.pianeta-calcio.it