Il 1° luglio 2023 è una data storica per il calcio femminile, è l’inizio del professionismo per le quote rosa. Una grande rivoluzione per le donne con le squadre iscritte nel massimo campionato di serie A femminile che così potranno mettere sotto contratto le loro giocatrici. Riforma del professionismo che però vale solo per il campionato italiano di serie “A” femminile con la riduzione delle partecipanti da 12 a 10 squadre. Questa decisione lascia in particolare due dubbi su cui ragionare: il primo e più importante è l’eventualità che le differenze tra serie A e serie B aumentino: il secondo riguarda invece il pubblico. La serie cadetta potrebbe dunque rimanere molto indietro rispetto al campionato maggiore, che potrebbe diventare una sorta di circuito privilegiato di diritti, oneri e successi. Per quanto riguarda il pubblico bisogna fare un nuovo passo indietro quando nel 2019 il calcio femminile segnò dei record di presenze di spettatori in tutti gli stadi italiani, uno su tutti quello dell’Allianz Stadium di Torino del 24 marzo, quando si scontrarono Juventus e Fiorentina davanti a 39.027 persone. Portare spettatori allo stadio, come creare un’abitudine allo spettacolo in Tv, possono essere d’aiuto per evitare parallelismi tra calcio maschile e femminile. Due realtà completamente diverse per forza fisica e tecnica. L’arrivo dell’emittente La7 di proprietà dell’editore Cairo, nonché presidente del Torino, che ogni settimana ha fatto vedere in chiaro una partita di serie A women, ha avuto riscontri positivi in termini di audience. Ma è questa la strada giusta? Risponde a questo quesito Valerio Giordani, dirigente della bella realtà del Real San Massimo di Eccellenza che è in testa al campionato con 39 punti dopo 14 partite, a +8 sul Le Torri che insegue.
Domani, nella 15^ giornata il Real San Massimo del presidente Fernando Bonvicini e di mister Simonetta Zappola andrà a far visita al Cadore alle ore 14.30, mentre le avversarie vicentine del Le Torri saranno impegnate sul terreno del Voltaroncaglia. “E’ una conquista il professionismo in Italia per le donne, può portare benefici a tutto il movimento e le nostre ragazze saranno tutelate, parlo naturalmente di serie A – sottolinea Valerio -. Potranno avere finalmente il loro stipendio per vivere in tranquillità con la tutela in fatto previdenziale e di diritti in caso di maternità. Ma mi viene in mente un dubbio: La sostenibilità? Come si sostiene il tutto è un quesito che sento risuonare spesso tra gli interessati. E poi perché in serie A e non in serie B? Non è meglio tutte e due le serie maggiori! Se analizziamo bene la situazione, un dato di fatto che è che gli sponsor, nel calcio femminile, sono davvero pochini. Il calcio anche per le donne costa. In serie A sono le grandi società come Juventus, Roma, Inter, Firenze e Milan che trascinano non solo il calcio maschile, ma che sono attratte anche da quello femminile. Maggiore visibilità attraverso i media? Ben venga, il calcio women è in crescita, trascinato dalla nazionale italiana del C.T. Milena Bertolini. In ogni caso delle dieci società che militano in serie A, cinque possono farcela in termini economici, appunto queste citate prima, le altre cinque arrancano in cerca di nuove risorse finanziarie. A mio giudizio, serve un forte intervento del Coni che dia una mano con dei finanziamenti per far si che davvero il calcio femminile decolli. Bisognerà presto sedersi ad un tavolo, con gli esponenti ai vertici delle società, della Federazione e del Coni, per discutere su questa cosa”.
“Per chiudere, quello che io voglio dire è che il calcio femminile è una bella novità. C’è tanta passione da parte delle ragazzine che iniziano a giocare a calcio, in una certa maniera cercano di imitare le calciatrici italiane più famose come Sara Gama e Cristiana Girelli della Juventus venuta alla ribalta vestendo la maglia del Bardolino Verona. Se devo scommettere 100 euro sul calcio femminile (e ride) le punto subito”. Ma quali sono le calciatrici più famose il mondo? Al primo posto mettiamo Alexia Putellas (Spagna-Barcellona), poi Sam Kerr (Australia-Chelsea), Trinity Rodman (Usa-Washington Spirit), Vivianne Miedema (Olanda-Arsenal), Dzsenifer Maroszan (Germania-Ol.Reign), Sam Mewis (Usa-Kansas City Current), Pernille Harder (Danimarca-Chelsea), Jessie Fleming (Canada-Chelsea), Lucy Bronze (Inghilterra-Manchester City) e Caroline Seger (Svezia-Rosengard). Salutandoci Valerio Giordani ci dice: “Se devo essere sincero amo più il calcio femminile che quello maschile. E’ un calcio diverso, forse meno qualitativo dal punto di vista della tecnica, ma più intenso, credetemi, le ragazze hanno una grinta incredibile!”
Roberto Pintore per www.pianeta-calcio.it