Ha ridato carattere e fiducia alla sua nuova squadra e soprattutto ha portato dei risultati utili, il nuovo tecnico del Mestrino Rubano, Antonio Paganin, chiamato due settimane fa dal presidente Riccardo Stefani in sostituzione del dimissionario Massimo Bernardi. Mister Paganin è ancora imbattuto con un pareggio a Valgatara, una vittoria casalinga nel turno infrasettimanale contro il Pozzonovo e il pareggio per 2 a 2 ottenuto domenica contro l’Albignasego. La sua compagine ha dimostrato un ottimo gioco, una bella intesa, grande spirito di squadra e buona determinazione. Mister Paganin, fin dal suo arrivo, ha rinsaldato questi valori mettendoli ancora più in luce. “Ho trovato qui a Mestrino dei giovanotti con le idee chiare e con tanta voglia di voler giocare un campionato da protagonisti. Non mi aspettavo di rientrare già quest’anno nel giro dell’Eccellenza. Ringrazio la Società che mi ha dato questa possibilità. Non rientro nel merito delle dimissioni di mister Bernardi, non è mio compito, ma si vede l’ottimo lavoro che ha svolto finora. Ho trovato una squadra di ragazzi che giocano un calcio concreto ed intenso, proprio come piace a me. E’ bello allenare e vivere ogni settimana nuove emozioni. Voglio mettere le mie idee a disposizione dei ragazzi, spero possano essere utili per loro. Sono arrivato in un sodalizio in evoluzione dove si respira tantissimo entusiasmo”.
Antonio Paganin, nato il 18 giugno 1966 a Vicenza, è stato un ottimo professionista. Ha giocato da difensore vestendo le casacche di Bologna, Sampdoria, Udinese, Inter ed Hellas Verona. Da allenatore ha guidato le formazioni giovanili di Thiene Villaverla, Longare Castegnero e Bassano, per poi passare alla guida delle prime squadre di Giorgione, Campodarsego, Godigese e ora appunto al Mestrino Rubano. da giocatore ha vinto il campionato Allievi Nazionali nella stagione 1981-82 con il Bologna e due Coppe Italia nelle stagioni 1984-85 e 1987-88 con la Sampdoria con il compianto Gianluca Vialli, nonché due Coppe Uefa nel 1990-91 e 1993-94 con l’Inter. Si è ritirato dal calcio professionistico a 37 anni. Analizzando la sua carriera tra i professionisti Paganin dice: “La mia militanza in Serie A mi ha dato molto. Ho fatto esperienza e sono cresciuto come giocatore e come uomo. 16 anni di professionismo non sono pochi e da ogni situazione ho tratto quello che ora mi porto dietro. Nella Sampdoria avevamo un gruppo di giocatori giovani e di grande talento, con Vialli e Mancini che erano due fuoriclasse. Gente che ha imparato in fretta come si sta nel palcoscenico della Serie A. Ma anche le mie avventure a Bologna, a Milano con l’Inter, a Udine e a Verona con l’Hellas mi hanno fortificato nell’animo e dal punto di vista del mio bagaglio calcistico. Non rimpiango nulla ed è giusto che sia andata così!”
Paganin ha poi un pensiero per il suo ex compagno di squadra Gianluca Vialli che purtroppo ci ha lasciati troppo presto: “Gianluca era una grandissima persona, intelligente, umile, che ti faceva stare bene e che dava tutto per la maglia che indossava, nel mio caso quella della Sampdoria. Mi è dispiaciuto tantissimo che sia salito in cielo così giovane. Rimane i bel ricordo e l’affetto per lui e per il presidente Mantovani che gestiva la grande Sampdoria dei tempi d’oro. Ricordo quando un giorno Vialli mi disse “Se non sbagli non impari! Devi sempre credere nelle tue doti e andare avanti a testa bassa. Se hai bisogno di qualche cosa, io ci sono. Tu fai il difensore e butta la palla in avanti. Non ti preoccupare, come la metti, poi ci penso io!”.
Roberto Pintore per www.pianeta-calcio.it