Mantovano di Casteldario, patria del mitico Tazio Nuvolari, ha prestato calcisticamente servizio per il club di un altro paese che ha dato i natali a un altro grande asso del volante, Antonio Ascari. Pietro Menegollo, classe 1991, ha sempre oscillato con i suoi agguerriti scarpini tra il club del suo paese, dove tutt’ora esercita la professione di fisioterapista, il Villimpenta, e la Pol. Amatori Bonferraro del presidente, il milanese Alfredo Gheli, capolista del girone “C” di Terza categoria anche grazie ai suoi centri. “Sono un paio di feste” racconta il bomber giallo-amaranto “che sono all’asciutto, ma so che nel calcio come nella vita la ruota gira. Sta andando forte la Sampietrina, ma credo che noi abbiamo tutte le carte in regola per poter sperare nel balzo di categoria, allenati ora da Emanuele Mirandola, il secondo di Enrico Bottura, coach con cui eravamo partiti”.
Pietro ha battuto il record di gol realizzati nella storia del Bonferraro calcio, e che è appartenuto a lungo dal baffuto Germano Cavallaro, “punta di diamante” anche di Casaleone e del Maccacari, oggi rappresentato dai Boys Gazzo. “Sono una punta un po’ anomala, nel senso che sono mobile, veloce, che si impegna a tenere la palla ma che in questo gesto faccio fatica. Sì, sono un tipo, anche per via della statura, un tipo alla Ciro Immobile, ovviamente una centinaia di volte inferiore a lui. Sono milanista, amo Ibra e perché sa tenere su la squadra, aiuta i compagni, la stessa cosa che cerco di fare io con il Bonferraro”. Di chi è secondo te il miglior calcio nel vostro girone? “Mi piace come gioca il Castagnaro, perché parte da dietro, dal basso, ed è l’unica compagine che intende questo modo di interpretare il calcio. Il Castelbaldo è molto aggressivo, esprime molta fisicità, la Sampietrina è in gran forma, ottiene risultati con i suoi lanci lunghi. Chi vincerà? Speriamo noi, anche ultimamente accusiamo un po’ di calo”.
Un vostro giovane interessante? “Fabio Sarno, un difensore classe 2003, ex Suzzara: gioca bene, è molto bravo, ha solo quella comprensibile paura di sbagliare tipica di un giovane appena approdato in categoria. Ma, è uno che su 20 gare ne ha sbagliate solo una. Poi, tra i più grandi, vorrei citare l’attaccante Alex Cottarelli, un classe 1999 che gioca al mio fianco: è dinamico, ha un fisico importante, quando parte non lo prendi più. Mi rivedo in lui quando avevo 21-22 anni. Ottimo anche il nostro centrocampista classe 1997, il kossovaro Eugen Shabanaj, giocatore molto tecnico e dotato di un’ottima visione di gioco. Non perde il pallone nemmeno se gli zompano addosso in tre!
Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it