L’ex centrocampista di Bologna, Empoli, Pescara (ha giocato con un certo Massimiliano Allegri), Padova, Livorno (trionfo in C e conquista della Coppa), Pesaro, Montevarchi e Cuneo, torna a sedersi in panca. Dopo la brillante carriera professionistica, che lo ha visto vincere 3 campionati di serie C (a Padova, Empoli – dove ha conosciuto la moglie Sandra e dove è nato il suo primo figlio, il “panzer” Matteo – e a Livorno), Vittorio Zerpelloni, classe 1962, centrocampista – mezz’ala, era rientrato nella sua Lugagnano, militando nei dilettanti giallo-blu, per poi passare all’A.C. Sambonifacese, al Thiene, alla Gabetti Valeggio e alla Polisportiva Quaderni. “Come mister” ricorda Vittorio “sarà una decina di anni che non alleno più, dopo averlo fatto per 5 stagioni, 3 delle quali alla conduzione tecnica dei Giovanissimi dell’A.C. Lugagnano, e 2 anni al Sona. Se provo a rituffarmi nel calcio è per mio figlio Simone, il quale ha appena conseguito il patentino di Uefa D e vuole proseguire nella sua carriera”.
Simone, classe 1989, ex centrocampista pure lui – mentre “panzer” Matteo giocava e segnava giocando più avanti – ha giocato nel San Massimo, nel Lugagnano, nel PGS Concordia B.M., a Rosegaferro, a Sommacampagna: “La “rosa” è appena stata completata e rinforzata nei punti in cui bisognava intervenire – dice Simone -. Sono fiero di fare il secondo a mio babbo, uomo di grande stima e di grande esperienza sia professionistica che dilettantistica. Cercherò di apprendere il massimo, mentre con il Real San Massimo 2000 cercheremo di puntare alla parte alta della classifica”. Le favorite del vostro girone? “Borgoprimomaggio e Juventina Valpantena. Dal “Borgo” è arrivato il difensore 1992 Mattia Zanini, dal Saval Maddalena il compagno di reparto e nato nel 1995, Daniele Poggi. Dall’Olimpia Ponte Crencano, invece, ecco il centrocampista Luca Bresciani (1997), affiancato dall’altro nuovo acquisto, il classe 1995 ex San Zeno Vr, Mario Frisenda. In attacco, dal San Giovanni Lupatoto è arrivata la punta classe 1990 Tommaso Aloisi”.
Con Vittorio parliamo del calcio post-Covid-19: “Il calcio, da quando ho smesso di allenare e prim’ancora di giocare, è cambiato parecchio: oggi è molto tattico e molto atletico, fisico, dinamico. Ma, ci vuole uno stop per bloccare i grandi tatticismi che vengono inculcati ai giovani fin da bambini. In Italia, tranne che nella mia Empoli e a Bergamo, non si investe molto sui vivai: meglio comprare il prodotto già “finito” e pronto all’uso. Massimiliano Allegri? Tecnicamente era forte, ma mai avrei pensato in un suo futuro così glorioso di mister. C’è solo da complimentarsi con uno come lui! Come atleta, aveva imparato molto dal suo maestro Giovanni Galeone: era un buon rifinitore, una bella mezz’ala”. Cosa ti ha chiesto il Real San Massimo del presidente Luciano Morando? “Di far crescere i giovani del vivaio nero-verde. E, nell’arco di un paio di anni, di puntare al salto di categoria. Ritorno carico di stimoli, per dare una mano a mio figlio Simone ad intraprendere questa sua nuova carriera da allenatore”.
Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it