Ci aspetta un futuro a tinte fosche in piena pandemia da Covid-19. Da alcune settimane i campionati dilettantistici sono stati fermati, prosegue solo la serie C con le nostre due squadre veronesi, Virtus Verona e Legnago Salus, che sono alla ricerca di una tranquilla salvezza in un campionato molto duro. Mentre in serie D in questi mesi si giocheranno, per quanto possibile, i tanti recuperi da fare. Tornando ai nostri amati dilettanti si ripartirà a gennaio con la disputa dei recuperi, poi, domenica 7 febbraio, sperando che i contagi da virus siano in diminuzione, il via dei campionati con la disputa del solo girone di andata dall’Eccellenza fino alla Terza categoria. In questi casi è bene fare i dovuti scongiuri ed incrociare le dita. I campionati riprenderanno dalla giornata non giocata al momento della sospensione e si giocheranno, come detto, le partite di campionato del solo girone di andata. Poi il via ai play-off e ai play-out. In tempi di continua emergenza per il protrarsi del Corona-Virus, che in questi mesi sembra non arrestare la sua marcia, i ricoveri di pazienti in terapia intensiva in tutta Italia sono in aumento, così come le persone decedute, ma il format scelto dal Comitato Regionale Veneto è l’ideale e francamente, a detta di molti, non si poteva fare altrimenti. Il Comitato spera che a febbraio la seconda ondata di Covid-19 sia rallentata sensibilmente. Su questa scelta abbiamo voluto chiedere il parere di alcuni addetti ai lavori del pianeta dilettantistico veronese per una nostra nuova mini inchiesta.
Jodi Ferrari, allenatore del Valgatara: “La scelta della Figc del Veneto mi lascia sorpreso e di stucco. Ma come si fa a giocare dopo alcuni mesi di stop fermi con la preparazione e di carichi di lavoro, disputare un solo girone di andata con sole 11 partite ancora da giocare? E poi senza la possibilità di allenarsi tutti assieme, visto che in pratica ogni giocatore deve allenarsi da solo! Sapevo che anche quest’anno era un anno complicato per noi dilettanti, come è successo da quando era arrivato il virus, ma non pensavo di arrivare a questo punto. Bene o male noi dilettanti, rispettando totalmente il protocollo, con spese per tutto il movimento piuttosto ingenti, stavamo e volevamo andare avanti con le gare di campionato. Tutte le squadre si stanno adoperando per dare i rimborsi ai giocatori, con notevole difficoltà, in tempi dove gli sponsor, anche loro sempre più in crisi nella loro attività lavorativa, fanno fatica a sostenerci. Se devo essere totalmente sincero, considero sbagliata questa soluzione adottata dalla Figc”.
In casa dell’Ambrosiana abbiamo sentito il tecnico Tommaso Chiecchi, il presidente Gianluigi Pietropoli e il capitano Dario Biasi: “E’ una decisione, quella di interrompere i campionati, e nel nostro caso la serie D, che ritengo giusta, la pandemia del virus prosegue e non è facile continuare a giocare in queste condizioni – dice mister Chiecchi -“. Dello stesso parere il presidente dei rossoneri Pietropoli: “Con il senno di poi, mi viene da dire che quest’anno non si doveva nemmeno iniziare il campionato di serie D. Troppe difficoltà all’orizzonte con tamponi da fare per ogni singolo componente della rosa e lo staff tecnico della prima squadra, ogni tre giorni. Spese notevoli per una società di serie D. Ora ci saranno i recuperi e poi forse l’anno prossimo continueremo il campionato. Staremo a vedere! Il virus sta galoppando e la situazione è davvero complicata in tutta Italia, il Corona-Virus non perdona!”. Infine capitan Dario Biasi dice: “Vista l’emergenza mondiale sono d’accordo nel fermare anche la serie D, sperando che i medici e gli scienziati trovino un vaccino il primo possibile. Spero che il Governo, o chi per esso, tuteli i calciatori e sostenga le società ed i loro settori giovanili. Spero che arrivino i rimborsi, perché per tanti giocatori dalla serie D fino all’Eccellenza il calcio resta quasi un lavoro. Cerchiamo di essere positivi e teniamo alto il morale”.
Mauro Cannoletta, d.g. del Villafranca: “Credo che sia l’unica soluzione adottabile ad oggi, purtroppo non vedo altre via d’uscita. E’ chiaro che quello di quest’anno è un campionato compromesso e diverso dal solito, ma il virus, ahimè!, in fatto di forza di contagi non si ferma! Dobbiamo fare di necessità virtù e cercare di andare avanti come possiamo. Spero di cuore che a febbraio si possa ripartire con il calcio dilettantistico che impegna migliaia di persone, ma la vedo davvero dura!La classifica finale dopo la disputa del solo girone d’andata non potrà essere uguale a quella stabilita da un campionato regolare. Ma dobbiamo guardare alla dura realtà attuale! Da uomo appassionato di calcio non posso che dirmi profondamente amareggiato per l’attuale situazione che tutto lo sport sta vivendo, ma bisogna andare avanti e non arrenderci, sperando che il sole arrivi presto anche nel nostro calcio dilettantistico. Se guardiamo ai numeri dei positivi al Corona-Virus e dei ricoveri nei reparti di terapia intensiva degli Ospedali c’è da preoccuparsi. Insomma, secondo me era l’unica decisione da prendere”.
Thiago Finazzi, centrocampista del Garda: “Trovo questa decisione giusta! I numeri delle terapie intensive sono in forte aumento e di virus si muore, non dimentichiamolo! Per la ripresa del calcio ci sarà tempo in futuro, torneremo di nuovo in campo e più forti che prima! Per ora usciamo tutti con la nostra mascherina sul viso e stiamo distanziati. E’ l’unica roba da fare! Dobbiamo abbassare il numero Rt di contagio per poi ripartire con maggiore sicurezza. Magari finiremo di giocare in estate dell’anno prossimo quando il virus magari si placherà”. Pietro Gecchele, difensore del Sona: “Sulla sospensione dei campionati e far giocare solo i recuperi in serie D sono d’accordo. Non si può giocare a spezzoni ne va della regolarità del campionato. Troppe le partite non disputate, questo non aveva troppo senso. Gli spogliatoi sono il primo veicolo di contagio. Sono dispiaciuto per il mio Sona, avevamo conquistato la prima vittoria in campionato. Ora aspettiamo gli eventi e vedremo il da farsi”. Chiude il nuovo mister del Castelbaldo Masi Carlo Perrone: “Parlo chiaramente per la categoria che mi riguarda, l’Eccellenza. E’ una decisione, quella di fermarsi, che non mi convince proprio per niente! Ci aspetta un proseguo di campionato falsato! Non consente alle squadre, dopo lunghi mesi di stop, di potere recuperare la forma fisica. E’ come iniziare una corsa sui 10.000 metri e dopo un giro si decide che finisce a 800 metri. Capisco perché molti sodalizi non accettino questa decisione, secondo me è discutibile”.
Roberto Pintore per www.pianeta-calcio.it