lunedì, 23 Dicembre 2024

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Dopo ben 11 anni il centrocampista Marco Aldrighetti si congeda dal Valgatara per passare al San Peretto

“Grazie grande Marco! 11 anni di sudore, fatica, lacrime, frustrazione ma anche di grandi gioie, vittorie e amicizie. La famiglia del Valgatara è cambiata nei suoi componenti negli ultimi 11 anni, ma tu sei sempre stata la sua costante, il suo punto fisso. Umile lavoratore, fin troppo silenzioso e altruista, hai sempre messo al primo posto il bene della squadra, come se veramente fosse la tua famiglia. 11 come i componenti di una squadra in campo e come gli anni nei quali hai fatto parte, come capitano, dalla Terza categoria fino all’Eccellenza, dimostrando che si può essere dei signori, nello sport come nella vita, partendo dal basso, con la voglia di imparare e l’ambizione di non accontentarsi mai. Sei il riassunto di tutti i valori che il calcio dovrebbe insegnare. In bocca al lupo per la tua prossima esperienza, che sia ricca di soddisfazioni. Ci sono altre pagine importanti di storia da scrivere. Un immenso grazie mio capitano!” Sono queste le belle parole che la società del Valgatara, del presidente Silvano Caliari, dedica a Marco Aldrighetti, centrocampista classe 1989 dai piedi vellutati che saluta la squadra di mister Jodi Ferrari per passare al San Peretto, squadra che milita in Prima categoria guidata da mister Franco Tommasi.

Un concentrato di signorilità, gentilezza nei modi di fare, dentro e fuori dal rettangolo di gioco, e giocatore dotato di grande temperamento da mettere sempre al servizio dei compagni. Insomma, al San Peretto del diggì Nicola Righetti arriva un esempio lealtà ed esperienza pronto a mettersi al servizio dei giovani della squadra rossonera. “Saluto il mio amato Valgatara!- dice un emozionato Marco -. Lascio i blaugrana col magone e grande tristezza, ma questa mia scelta doveva prima o poi arrivare. Adesso è venuto il momento di cambiare squadra. I miei incarichi politici in Comune e il mio lavoro mi dicono che devo giocare con più tranquillità e meno pensieri. La scelta del San Peretto, per il sottoscritto, è perfetta. Per me sarà una nuova scommessa da vincere!”. Marco parla poi di mister Ferrari: “Jodi è un ottimo tecnico che sa quello che vuole, pretende molto ma da altrettanto. Ha idee innovative e andrà sempre più forte. Nell’ultima annata, nel campionato di Eccellenza, ho giocato poco e non ho potuto dire la mia come avrei voluto. Una scelta tecnica che rispetto, come ho sempre fatto. Adesso per me è arrivato il momento di cambiare aria, vado al San Peretto, in una società in crescita ben guidata dal direttore generale Nicola Righetti che conosco bene. In rossonero ritrovo compagni che già sono stati con me in passato. Ho tanta voglia di fare bene e non vedo l’ora di cominciare gli allenamenti. Ci aspetta una nuova stagione in Prima categoria che spero sia ricca di soddisfazioni”.

Cosa lasci a Marano di Valpolicella? “Quando giochi in una squadra per molti anni, e i miei al “Valga” sono stati ben undici, e per giunta la squadra è quella del tuo paese, è molto difficile sfilarsi la maglietta rossoblu ed andare a giocare da un’altra parte. In questa società ho conosciuto i sani principi e i valori che ci sono in una grandissima famiglia. Si fa molta fatica lasciarla senza che ti scenda qualche lacrimuccia dal viso. Con il Valga, io ed i ragazzi, siamo partiti dalla Terza categoria con l’obiettivo di conquistare la Seconda categoria, cosa avvenuta dopo la fondazione della società ad opera di Marco Ferrari ed un gruppo di suoi amici due anni prima. Siamo cresciuti anno dopo anno sotto la guida di mister Roberto Pienazza, un grandissimo tecnico, che ci ha portato fino in Promozione”.

Poi, in seguito, abbiamo alzato il Trofeo Veneto di Promozione con mister Armando Corazzoli ed il suo secondo, il figlio Francesco. Quel successo ci ha permesso di conquistare il pass per andare in Eccellenza dove da tre anni ci siamo sempre salvati con merito e senza grossi patemi. Il Valgatara è una meravigliosa società, guidata da persone che amano il calcio e si fanno in quattro per gestire al meglio il sodalizio, dal settore giovanile fino ad arrivare in prima squadra. Li porterò sempre nel cuore e non escludo che una volta finito di giocare a pallone, possa tornare qui a dare una mano in un’altra veste”.

Roberto Pintore per www.pianeta-calcio.it

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