Il Coronavirus si è ingollato anche Pasqua e Pasquetta e procede, speriamo ancora per poco tempo, in questa primavera che stride, in tutto il suo lucore, con il momento triste che stiamo tutti noi vivendo. Per il presidente del Team Santa Lucia Golosine, il rag. Beppe Bettini, le possibilità di tornare a giocare, anche se per breve tempo e magari definire le posizioni di classifica lasciate ibride, sono oramai sfumate del tutto: “Bisogna ora attendere quali decisioni prenderà il Comitato Regionale Veneto LND-FIGC in termini di verdetti, perché sarebbe sbagliato vanificare tre quarti di stagione giocata. Forse, lo dirò anche da diretto interessato, visto che noi quando è calato il sipario sul girone “A” di Eccellenza figuriamo ultimi, anche se con 8 gare ancora da disputare, ma, io non condannerei alla retrocessione nessuna squadra di nessun Torneo, promuovendo invece direttamente le prime. E, l’anno prossimo ripartire con un girone rimpinguato di 1-2 squadre, in modo da non creare polemiche. Convinto tanto della grande responsabilità che ha in queste decisioni il nostro Comitato Regionale, in quanto, in una maniera o nell’altra, fatichi lo stesso ad accontentare tutte e quante le 16 partecipanti ad ogni campionato. Come alternativa, si potrebbe tener buona la classifica maturata fino al termine del girone di andata, ma, ripeto, spetta agli organi competenti trovare la soluzione ideale, quella migliore. E, in questo caso, tutti noi società dobbiamo avere il buon senso di accettare e condividere le decisioni prese dall’alto”.
Che scenario ci attende, prevedendo, ora come ora, il possibile “game over” di tutti i campionati? “Uno scenario mai visto prima, dove bisognerà fare i conti con una crisi economica di una portata fino ad ora sconosciuta. Da ragioniere quale sono, immagino che nel bilancio 2020 non avremo tanto utile, quindi, poche briciole da devolvere a favore dello sport in termini di sponsor. Sarà, comunque, una situazione economica difficile, auspico che questo triste accadimento rappresenti come una sorta di anno zero da cui possa ripartire il nostro calcio, il quale sarà costretto ad essere abbracciato solo per amore, per la gioia di stare assieme alcune ore dopo una giornata di lavoro o di studio. Ed, allora, si vedrà davvero chi avrà la grande passione, con atleti che dovranno accettare modesti rimborsi-spese – necessari per chi deve 3-4 giorni alla settimana essere a disposizione di un club -. Tutte le società, e non è un mistero, erano già in difficoltà prima dello scoppiare della peste, in ritardo nel riconoscere i rimborsi-spese concordati con i tesserati ad inizio di stagione. Sarà un calcio diverso, più vero, più autentico, più povero di soldi e formato da giocatori che giocheranno primariamente per la passione e per la maglia: la penuria di soldi vestirà i panni di una sorta di setaccio. Prevarrà la politica delle cosiddette “vacche magre”, anche se l’unione di club limitrofi non la trovo una cattiva soluzione”.
Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it