Dire che Mirko Dorizzi porta il Garda nel cuore è poco. Una trafila, la sua, prima da pulcino fino ad approdare alla prima squadra dopo tanti anni di militanza con la divisa rossoblu. Con il presidente dell’A.C. Garda, Vittorino Zampini, “lo svizzero”, come viene chiamato dalle parti del lago, c’è un filo speciale che li lega. La passione incontaminata e mai sopita per il mondo del calcio dilettantistico e l’amore per la società che con delle viste oculate si rigenera ogni anno che passa. In tempi di CoronaVirus tutto è fermo, in attesa che presto si riparta più forti che prima. “Se devo essere franco” esclama capitan Dorizzi “parlare di calcio di questi tempi mi sembra poco dignitoso. Il CoronaVirus è arrivato all’improvviso e preoccupa parecchio tutti noi da diverso tempo. I contagi salgono e le morti pure, e non solo in Italia. Giustamente il calcio a metà febbraio è stato sospeso ed è stato giusto così. Certo, non giocare ti fa stare male, ma davanti alla nostra salute e quella di restare in vita, scelgo assolutamente la seconda”.
Prima dello stop forzato, il Garda stava lottando per conquistare la salvezza con successo mancavano ancora otto partite alla fine del campionato di Eccellenza: “Una stagione, la nostra, falcidiata da alcune assenze importanti. Ma, sopratutto nel girone di ritorno, stavamo uscendo bene e ora siamo in zona tranquilla. Un gruppo, il nostro, che è stato rivoluzionato quanto basta questa estate dal bravo d.s. Simone Cristofaletti e sempre messo bene in campo dal bravo e capace mister Paolo Corghi. Un buon campionato schierando in campo tanti buoni giovani di livello e di grande prospettive”. Peccato per la sconfitta per 1 a 0 nella finale del Trofeo Veneto a Rovigo contro il SanDonà del mister veronese Gianni Migliorini. “Col senno di poi, posso dire che non siamo riusciti a giocare come potevamo e volevamo. Forse abbiamo pagato un briciolo di emozione, ma ci siamo battuti come potevamo. Loro sono stati bravi a sfruttare la limpida occasione da gol che gli ha fatto vincere la partita. Un vero peccato! Andrà meglio il prossimo anno!”.
Una stagione, quella di quest’anno, difficile per Dorizzi a causa di problemi al ginocchio: “Non è stato facile giocare, a volte ho dovuto farlo con delle infiltrazioni per non sentire il dolore e non so no riuscito ad esprimere tutto il mio potenziale. Ho stretto i denti cercando di dare lo stesso il mio apporto alla squadra”. Ma non ci sono segreti particolari nella prima squadra rossoblu che ogni anno sta facendo bene in campionato. “Un concetto di squadra che non è basato sulle prime donne, ma sul lavorare duro in campo dove ognuno dà il suo apporto e si prende le proprie responsabilità. Ragazzi di sicuro spessore morale e con buone doti calcistiche. Bravi il d.s. Cistofaletti, il d.g. Mirco Pomari e il presidente Zampini che non ci fanno mai mancare nulla e regalano sempre tanta positività allo spogliatoio. Non vedo eccessivi segreti da svelare. Mister Corghi è poi molto bravo a spronarci e a lavorare sul materiale umano che dispone. Noi in campo mostriamo la forza del gruppo con orgoglio e diamo il massimo, questo per i sacrifici e la passione che ci mette la dirigenza per fare calcio qui a Garda. Il patron Vittorio Zampini è l’anima di tutto”.
Alla domanda se quest’anno non si giocherà più, Dorizzi risponde: “Vista la situazione attuale del contagio, penso proprio di no, ma questo è solo un mio parere personale. Non vorrei essere nei panni della Figc regionale presieduta dal presidente Giuseppe Ruzza, il quale ci dovrà dirci presto di più sul da farsi. Una stagione partita bene e finita per ora malissimo con il sopraggiungere del Corona-Virus. Stiamo alla finestra ed aspettiamo gli eventi cercando di essere più fiduciosi possibile. Colgo l’occasione per augurare Buona Pasqua a tutti!”. Intanto Mirko è a casa e si allena come può, legge dei buoni libri e guarda il suo giardino che sta rifiorendo al massimo del suo splendore con l’arrivo della primavera. Per il calcio c’è ancora tempo!
Roberto Pintore per www.pianeta-calcio.it