Ha un nome lunghissimo Cesar Arauio Pereira e che fai fatica a ricordarlo per intero, come tutti i nomi e cognomi sudamericani, ma qui da noi tutti lo chiamano semplicemente Cesar. Brasiliano doc, con la palla tra i piedi sa suonare la samba come pochi, imbrigliando, con le sue giocate improvvise e imprevedibili, i difensori avversari che provano a fermarlo. Dopo essere partito in questa stagione con la maglia dei rossoneri dell’Ambrosiana di mister Tommaso Chiecchi, in serie D, Cesar è arrivato nel mercato di riparazione di dicembre a guidare l’attacco del Castelbaldo Masi di Eccellenza, guidato dal suo amico, ai tempi del Sona, mister Marco Tommasoni. Oggi, come quasi tutti, è a casa e rispetta alla lettera, come è giusto che sia, il “stare a casa” nella quiete della sua famiglia. Gli manca molto il calcio e gli allenamenti settimanali da vivere con i compagni. Aveva ben legato, nell’atmosfera familiare della compagine biancorossa guidata dal presidente Michele Ottoboni che è innamorato come mai del calcio, e che ha portato il piccolo paese padovano di 1.572 anime, nel corso degli ultimi anni, a crescere sempre più fino a disputare quest’anno l’invidiata vetrina del campionato di Eccellenza. Non tutti sanno che Castelbaldo, per la sua ampia campagna circostante, è un paese famoso per la coltivazione delle sue mele che sono molto ricercate.
Prima dello stop per il CoronaVirus, Cesar aveva segnato 6 reti di pregevole fattura con la maglia biancorossa, infiammando la tifoseria locale. “Stavamo facendo un buon campionato, anche se lontani di ben nove punti dalla mia ex squadra che è l’attuale capolista del nostro girone, il Sona dell’amico e presidente Paolo Pradella. Penso che potevamo toglierci delle belle soddisfazioni centrando almeno i play-off, ma sapete tutti come è andata. Non ci resta che aspettare gli sviluppi!”. L’arrivo del Covid-19 ha scombussolato la nostra esistenza: “Sono preoccupato per i miei cari che vivono in Brasile, ma là – dice Cesar -, per ora il virus non fa ancora così paura. Il CoronaVirus è molto pericoloso e non è una banale influenza, come qualcuno ha detto senza conoscerlo. Fa tante vittime e non solo persone anziane. Dobbiamo stare a casa e sperare che la pandemia passi in fretta per poi tornare alla vita normale, magari da vivere con più attenzioni”.
Sono 100 i gol segnati tra serie D, Eccellenza, Promozione e Prima categoria, e non sono pochi. La velocità nel superare l’avversario diretto di Cesar la conosciamo tutti. Il funambolo brasiliano è sempre sul pezzo, anche se non si gioca più: “Francamente, non mi sto allenando, il campionato a mio parere è finito. Ho letto che il nostro presidente vuole ripartire l’anno prossimo in Eccellenza, con una squadra fatta di giovani provenienti dalla Juniores. Ma conoscendo l’amore che ha per il Castelbaldo, probabilmente ci ripenserà. Il Castelbaldo è una sua creatura a cui vuole davvero molto bene”.
Dopo le 22 partite giocate finora, la classifica del girone A di Eccellenza ci dice, senza mezzi termini, che il Sona di mister Beppe Brentegani è la regina del torneo con 49 punti ed una sola sconfitta al passivo, il Montecchio Maggiore di mister Matteo Girlanda è secondo a 45 mentre il Castelbaldo Masi di mister Marco Tommasoni è sul terzo gradino del podio con 41 punti. Tre squadre fortissime guidate da tre bravi tecnici veronesi. Cesar, salutandoci ci dice: “Io credo che noi abbiamo giocato alla pari contro tutti, a volte abbiamo vinto e a volte no, ma abbiamo dimostrato di avere le qualità per stare nelle alte posizioni di classifica e giocarci la promozione fino alla fine. Certo che il Sona è una signora squadra ben costruita dal duo Brentegani, il figlio Andrea è un bravo direttore sportivo mentre il padre Beppe è un grandissimo allenatore. Li conosco bene, sono persone davvero fantastiche. Sta meritando il primo posto ma mancano ancora otto gare alla fine di un campionato dove poteva succedere di tutto, non lo dimentichiamo”.
Roberto Pintore per www.pianeta-calcio.it