martedì, 26 Novembre 2024

Oggi

Ma come si allenano a casa i nostri calciatori dilettanti?

“Restate a casa”, questo è l’imperativo dei nostri governanti in questi tempi di quarantena obbligata. La pandemia del CoronaVirus sta andando a forte velocità sia in Europa che oltre oceano, con gli States che cominciano a farne le prime spese. I nostri giocatori veronesi non si possono allenare sul campo e non possono giocare la domenica, visto la sospensione a data da stabilirsi di tutti i campionati dilettantistici. Ma come vivono questo periodo di pausa forzata i nostri calciatori dilettanti?

“Molto male – dice Filippo Lauricella attaccante dell’Ambrosiana di serie D -, non poter scendere in campo penso che non fa solo male al sottoscritto ma a tutti i miei colleghi calciatori. Non assapori più la bellezza, con le tue giocate, di stupire i tuoi compagni ed il pubblico che viene a vedere in partita. L’adrenalina adesso è ai limiti storici perchè il clima partita non c’è più. Sei li fermo in un limbo e non sai come uscirne. Il CoronaVirus si è davvero fatto sentire in tutta la sua pericolosità. E’ arrivato all’improvviso e fa fatica ad andarsene. Non c’è ancora una cura efficace e questo è un bel problema. Dobbiamo stare tutti alla finestra e sperare che la battaglia la vincano i sanitari preposti negli Ospedali e chi sta sperimentando un antidoto efficace, che non c’è ancora. Sono molto preoccupato e non lo nascondo. Le giornate a casa passano noiose ma passano, guardi un film, leggi un libro, ti cimenti a cucinare e via via. Noi stiamo osservando il programma di esercizi fisici che la società dell’Ambrosiana ci ha dato, con il nostro preparatore atletico Edoardo Romano. Speriamo che tutto andrà bene e teniamo botta”.
“E’ durissima stare a casa, credetemi! – esclama Simone Dal Degan che è in forza all’Albaronco di Promozione -, soprattutto per me, abituato a stare in campo ed allenare i ragazzi della Juniores. Non poter respirare l’aria dell’erba del campo e sopratutto stare all’aria aperta giocando con il pallone, è molto brutto. Ma non possiamo fare altrimenti se vogliamo debellare il contagio del CoronaVirus. Il clima che si crea a parlare di calcio, a stare con gli amici, a mangiare tutti assieme tra giocatori della stessa squadra, non c’è più. Io quando facevo l’attività sportiva alla sera non ero mai a casa. Oggi si parla, giustamente, di altro. Di CoronaVirus si muore, le terapie intensive sono piene di pazienti che lottano tra la vita e la morte, è un incubo per tutti! E’ necessario stare a casa? Assolutamente si! È non si deve sgarrare, questo per la salute delle nostre famiglie, dei nostri nonni e per noi stessi. Lo so che non è facile, ma non conosco altra soluzione. Per quanto riguarda la forma fisica cerchiamo di fare un po’ di forza, di curare esercizi per la parte alta, e altri piccoli esercizi che sono possibili fare in casa, visto che le corse lunghe non si possono fare e sono vietate fuori casa. Fortunatamente io ho il giardino e nel limite del possibile, io ed i miei due figli, possiamo in qualche maniera ancora divertirci. Spero di tornare in campo, ma per adesso la vedo dura. Mi auguro che tutto si risolva in fretta, ma bisogna avere ancora tanta pazienza”.
“E’ un grande disastro! – Dice l’attaccante Dritan Gordi dell’Olimpica Dossobuono di Prima categoria -. Io sono impegnato anche nel lavoro nel mondo della distribuzione con turni massacranti e sempre a contatto con le persone con le mascherine. Roba da matti! Non pensavo di arrivare a questo punto. Il Virus fa paura, eccome! Poi a contatto diretto con le persone è ancora più pericoloso e minaccioso. A casa, la sera, mi alleno come posso nel mio piccolo giardino con alcuni esercizi e con il pallone. Non è per niente facile ma ci provo. Ho un bambino piccolo che giocava nel Villafranca e ora si stufa a stare a casa. Cerco di passare il tempo come posso, a volte annoiandomi, ma devo tenere duro per me e la mia famiglia. Mi mancano le battute con il mister Meneghetti ed i compagni di squadra dell’Olimpica Dossobuono. Un bel gruppo dove mi trovo molto bene. Ma adesso i pensieri vanno da un’altra parte. Mi auguro di riprendere a giocare il prima possibile, ma la cosa non è dietro l’angolo, purtroppo. Speriamo bene ragazzi! E’ un momento strano e difficile che a volte non mi sembra vero. Chi avrebbe mai detto che questa cosa potesse accadere”.
“Fortunatamente noi della pasticceria di famiglia stiamo ancora lavorando e facendo le consegue, – sostiene Luca Fortunato, centrocampista dell’Aurora Cavalponica di Promozione -. Mi manca molto la mia fidanzata Viola, che sta a Padova (mentre io vivo a Vicenza) e il cagnolino Zeus. Ma una volta di nuovo assieme, sono certo supereremo tutto vivendo la vita meglio che prima. Meno male che la mia giornata è abbastanza piena ed intensa. Ma andare in giro e vedere gli anziani impauriti e sofferenti con le mascherine, non è senz’altro bello. Ci dobbiamo purtroppo abituare sperando che il Covid-19 venga il più presto debellato. Mi sento spesso con il mister ed i miei compagni di squadra e scambiamo qualche battuta. Ma non è la stessa cosa di quando ci allenavamo. Mi alleno cinque volte a settimana e mi faccio forza facendo gli esercizi consigliati dal nostro preparatore atletico. Spero che si risolva la guerra contro il Virus molto in fretta, e a tal proposito voglio ringraziare tutti i medici che negli Ospedali combattono senza paura il contagio del Coronavirus. Un pensiero ai nostri anziani e cari, e forza Veneto e Italia…ce la faremo!”.

Roberto Pintore per www.pianeta-calcio.it

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