La società PescantinaSettimo è in continua crescita, grazie al duro lavoro e la forte spinta su tutto il movimento giovanile, che ci dice Presidente a tal proposito? “Il Calcio è uno di quegli sport in cui i numeri contano e spesso la somma di questi ultimi, porta a numeri altrettanto importanti. Possiamo sicuramente affermare che il PescantinaSettimo, negli ultimi anni, è una società che ha avuto una crescita esponenziale di atleti, risultati e conseguente prestigio nel palmares del calcio dilettantistico veronese e veneto. Passare da 180 a oltre 400 tesserati negli ultimi tre anni è sicuramente frutto di tanto lavoro, dedizione e passione. Ottenere riconoscimenti Federali come la qualifica di Scuola Calcio Elite ed il completamento delle caterorie di Settore Giovanlie con divisioni Regionali ed Elite, è sicuramente una base importante sulla quale crescere. Come Presidente mi sento orgoglioso di ciò che si è creato, soprattutto dell’impostazione che è stata data a tutta la Società PescantinaSettimo. Non siamo certamente una Società professionistica ma cerchiamo di fare tutto nella maniera più professionale possibile, tralasciando nulla al caso. L’elemento base di tutto ciò è il migliorare ciò che si è fatto ieri, essendo coscienti che ciò che facciamo oggi, domani dovrà essere migliorato, perché il lavoro ed il sacrificio è l’unica strada che sappiamo percorrere”.
Da tre anni a questa parte, la vostra Prima Squadra è sempre al vertice della classifica del vostro girone. Qual è il suo segreto? “Se rivelassi il segreto non sarebbe più un segreto. Al di là delle battute, non ci sono segreti, se non quello della programmazione. Ogni anno, a Marzo o Aprile, in tutti i settori stabiliamo il Pescantina della stagione successiva e questo accade anche per la Prima Squadra. Il nostro budget, rispetto ai concorrenti, da quest’anno è nettamente inferiore, anche perchè da tre anni a questa parte non aumenta rispetto all’anno precedente (è però previsto un bonus di spesa maggiore solo in caso di passaggio a categoria superiore che non deve incidere più del 10% del budget stabilito). Per questo motivo, cerchiamo di anticipare nelle scelte, le società più blasonate, ed infatti anche quest’anno il PescantinaSettimo della prossima stagione è formato per il 70% della rosa (nuovi acquisti compresi). Credo che però, al di là di numeri e giocatori, il segreto delle nostre vittorie sia nel gruppo che il nostro diesse Stefano Carigi ha dato in mano tre anni fà a Gianni Canovo, allenatore preparato, uomo di calcio e soprattutto aziendalista. Negli anni, come facente parte del nostro DNA, si sia cercato di migliorarlo in tutti i reparti partendo sempre da uno zoccolo duro che si modifica più lentamente rispetto agli altri giocatori. Le nostre vittorie arrivano da ciò che i ragazzi fanno durante la settimana e di come vivono lo spogliatoio. A Pescantina crediamo fortemente che il sacrificarsi per il compagno sia naturale e logico. Crediamo che il giovane debba imitare in sacrificio e dedizione il compagno più anziano, cosi come il giocatore con più esperienza sà che la Società si aspetta che lui tiri il gruppo soprattutto nei momenti difficili, perchè man mano che si cresce, i momenti difficili possono aumentare ed è allora che si vede se fai parte del Pescantina”.
“Quando un giocatore decide di venire a Pescantina – prosegue il Presidente rossoblu -, sà che ci sono delle regole non scritte che magari in altre società non ci sono. Questo non vuol dire che noi siamo migliori di altri, ci mancherebbe, per carità, rispetto ed ammirazione per tutti i nostri antagonisti sportivi, ma abbracciare la nostra famiglia significa fare una scelta sportiva particolare che ti resta per sempre. Sono chi non ha vissuto la realtà del PescantinaSettimo, e ci ha solo giocato, non può capire di cosa parlo. E’ come entrare in un clan, o ne fai parte oppure sei uno spettatore che ha solo il privilegio di guardare il PescantinaSettimo da vicino.”
Continua il progetto Academy di Terza Categoria, quali sono le finalità Presidente? “Sicuramente il progetto Academy continuerà. E’ appena iniziato e ci mancherebbe che non continuasse. Anche li, qualcuno non ha capito cosa stiamo facendo. Non è stata fatta una squadra che dovesse vincere il campionato e salire in Seconda. Non serve. Cosa cambia essere in Terza o in Seconda categoria? Assolutamente nulla. Se avessimo voluto, saremmo intervenuti sul mercato per rafforzare tecnicamente un bellissimo gruppo per potersela giocare alla pari con compagini come i ragazzi dell’Ausonia di Palazzolo o quelli del Noi La Sorgente e via via, ma cosa serve? Siamo già in Promozione!Noi non volevamo questo. Certo, i ragazzi vanno in campo per provare a vincerle tutte, e ci mancherebbe, ma noi siamo orgogliosi di quello che stanno creando. Questa è una squadra che a breve avrà elementi che arriveranno dalla nostra Juniores Elite e faranno magari un anno di ” formazione ” per valutare se poi possono passare nella compagine maggiore in Promozione. Ci stiamo attrezzando per creare una filiera che ci permetta anche una Juniores provinciale (visti i grandi numeri che abbiamo nel settore giovanile). Il tutto è comunque programmato. Quest’anno la nostra Juniores Elite sta facendo fatica e lotta relativamente per la salvezza nel suo campionato. Perchè questo? Perche è la compagine più giovane del Veneto (sono tutti al primo anno e abbiamo anche elementi che fanno la spola negli allievi. L’anno prossimo questa squadra avrà vita facile nel proprio campionato, ma noi dobbiamo essere bravi a mandare elementi nella Juniores provinciale affinchè possano esordire in prima squadra con l’Academy. Allora si abbiamo un senso di Accademia e progetto formativo”.
“Abbiamo nell’Academy giocatori come i fratelli Nardella, Quarella, Caprini, capitan Zampini, Tortella, Rajak e non voglio dimenticare altri, che hanno fatto categorie superiori, ma che per impegni e per scelte di vita, hanno deciso che la loro passione per il calcio doveva essere relativa, ma la voglia di appartenere a questa famiglia li fà essere artefici di un progetto di crescita. Zampini, Caprini e Marconi, otto mesi fa hanno vinto un campionato di Prima Categoria. Non credo che avrebbero avuto problemi a trovare categorie superiori, ma appartenere ad un clan è anche questo. Alessandro Marconi è il giocatore meno giovane di questa formazione, ma è ciò che desideriamo. E’ un collante per il gruppo. Sa sdrammatizzare con i più giovani e nel momento del bisogno è un calciatore affidabile e serio. Un plauso và sicuramente al Presidente Nicolò Rebonato, che ama questo progetto ed è riuscito a coinvolgere persone straordinarie come il nostro nuovo membro del Direttivo, Stefano Degani detto Pone (ex nostro giocatore) o come Mauro Ganassini (ex anch’egli giocatore di quel Pescantina che vinse nel 2006 Coppa e Campionato). Queste sono persone di cui sentirete parlare nella futura storia della nostra Academy. Nicolò credo che abbia scelto un bravo allenatore (Massimiliano Nigro) ed anch’egli attento nel voler migliorare, anno dopo anno, questo mio progetto, senza però mai dimenticare le finalità principali della nostra Academy”.
Che caratteristiche cercate negli allenatori che arrivano in Società, soprattutto nelle varie squadre giovanili? “Il PescantinaSettimo, come ripeto sempre, è di proprietà di un direttivo, ed io ho l’onore di presiedere il Consiglio Direttivo. Non esiste un padre padrone ed ognuno ha dei ruoli che vengono impartiti dal Direttivo, dove ognuno di noi conta e vota (me compreso) per uno. I Direttori Sportivi ed i Responsabili dei vari settori (scuola calcio – giovanile scolastico – Regionale Agonistico – Prime Squadre) devono assolutamente seguire quelle che sono le linee guida da me tracciate dopo aver condiviso il mio pensiero con i miei Soci Consiglieri. Le caratteristiche che cerchiamo negli Allenatori sono fondamentalmente quelle di capire che progetto viene a loro affidato. Questo è vitale per noi e fondamentale per loro e dipende sempre dal settore che gli viene affidato. Mi spiego meglio. Ci sono compagini o annate per meglio dire che, necessitano un allenatore che li prepari ad un percorso agonistico regionale che avverrà negli anni a seguire, ed allora cerchiamo un allenatore che sia pronto a questo salto. Ci possono essere annate in cui invece, vuoi per capacità tecniche, che non si sono ancora sviluppate, o perchè il tasso tecnico di tale annata è inferiore, ed allora cerchiamo di trovare un allenatore che capisca che non frega nulla a nessuno se si vince o si perde, ma che è importante la crescita collettiva del gruppo e che siamo consapevoli che di quell’annata solo pochi potranno essere proposti in un livello regionale, ma ciò non toglie che tutti, e sottolineo tutti, devono fare un percorso di crescita, con pazienza e calma, perchè magari l’anno successivo faranno un campionato provinciale, ma noi vogliamo che si divertano, che stiano assieme e che continuino a far parte della nostra famiglia per tanti anni. Se il Mister non capisce questo, e pensa solo al risultato, interveniamo subito in maniera decisa ponendo drastici rimedi”.
“Ci piace sempre ricordare agli allenatori, soprattutto quelli della Scuola Calcio, che la funzione di educatore è fondamentale e primaria. Il nostro Responsabile della Scuola Calcio Cristian Lugoboni è molto attento su questi argomenti e seleziona parecchi candidati prima di affidare incarichi, supervisionando sul campo e affiancando spesso i nuovi allenatori. Infine per le compagini agonistiche, cerchiamo allenatori che capiscano che allenare a Pescantina, significa allenare in una filiera dove c’è una Prima Squadra che ha determinate esigenze e compagini regionali che talvolta fanno fatica a capire che nessuno di loro ha il proprio orticello da coltivare e che dare un giocatore alla squadra superiore,è la testimonianza che si sta lavorando bene. Concludo questo argomento che credo che tutte le Società cercano persone preparate, educate e amanti del calcio. A volte ci riusciamo a volte meno, ma credo che sia sempre importante capire che per ricevere professionalità e serietà dagli allenatori, bisogna prima dare professionalità e serietà”.
Il Calcio è tutto fermo. Giusta la decisione della Lega Dilettanti? Come e quando si riprenderà a suo parere Presidente? “Su questo argomento credo che sia prematuro e fuori luogo usare la parola “riprendere”. Vivo con un certo imbarazzo alcune dichiarazioni di qualche membro degli Organi Federali della Federcalcio. Oggi, abbiamo l’intervento dell’Esercito in Lombardia, il Veneto adotta maggiori misure restrittive, viene vietata l’apertura dei supermercati nei Centri Commerciali; non si può fare sport all’aperto e puoi portare il cane entro 200 metri da casa, e qualche folle propone date (4 Aprile – Primi di Maggio – Porte chiuse…etc…) per riprendere dopo tre mesi di stop un Campionato dilettantistico che per forza maggiore si è concluso anticipatamente perchè deve scimmiottare il calcio dei professionisti che è schiavo dei Diritti TV e si trova a dover minacciare di ridurre gli stipendi per evitare che i giocatori scappino a casa? E’ uscito giorni fà un Comunicato della Federazione Medici Sportivi ed alla parola “stop alle attività sportive per il Settore Giovanile Scolastico fino al 30 giugno” e subito, come se fosse stata mandata un’eresia, un Comunicato che specificava che era una “Raccomandazione Medica” e che le date le stabilirà il Comitato Regionale. Ma io mi chiedo, il problema è calcistico o sanitario? Quale opinione conta di più in questo frangente? Troppi forse in questa domanda, forse stiamo perdendo il senso di cosa ci stà accadendo attorno. Forse qualcuno non si sta rendendo conto che siamo in una situazione in continuo peggioramento e che 41mila casi in Italia con 3500 morti e oltre 300.000 casi nel mondo con oltre 10mila morti ….sono dati per una guerra mondiale. Al momento sinceramente non sto pensando a quando si ricomincerà. Penso alla mia famiglia ed alle famiglie di tutti noi. Non credo nè che la Scuola possa riprendere e tantomeno i campionati dilettantistici. Credo che per quest’anno tutto sia finito qui”.
Soluzioni per promozioni, graduatorie, retrocessioni e play off o play out? “Al momento non penso alle 8 giornate che mi sono perso. Preferisco pensare e ricordare le 22 gare che ho giocato e che hanno decretato che fino ad oggi il PescantinaSettimo è meritatamente primo in classifica . Il resto, al momento, è pieno di se e di ma. Una cosa è certa. Le mie Squadre riprenderanno l’attività sportiva esclusivamente quando il Ministero della Salute, e non quello Sportivo, dichiareranno la pandemia definitivamente terminata in Italia”.
Roberto Pintore per www.pianeta-calcio.it