Il “magic moment” della matricola Montorio calcio ASD 2006 non si arresta più: dopo lo splendido campionato vinto l’anno scorso nel tosto girone “B” di Prima categoria, i “bianco-verdi del castello” (quello attorno al quale aleggia la leggenda secondo la quale si dice che vi siano sepolti i corpi dei giovani amanti Florio e Biancofiore, protagonisti del romanzo scritto da Giovanni Boccaccio) continuano a mietere punti e vittorie, e, soprattutto, a mantenere la leadership del raggruppamento del girone “A” di Promozione (11 punti in 5 gare, e primato solitario). Manuel Marcolini, classe 1993 (è nato il 5 gennaio, segno zodiacale il capricorno, ci ricorda lui!), studente prossimo a giorni al conseguimento dell’alloro in Giurisprudenza presso il nostro Ateneo, è, assieme ad Alberto Caputi (fantastico tris domenica scorsa nel 5 a 1 rifilato al Nogara calcio) è una delle due bocche di fuoco dei “castellani”, e la “scarpa d’oro 2018-19” tributatagli dal nostro portale, riconoscimento che la nostra redazione consegnerà tra non molto al vincitore stesso, per aver segnato con la maglia del Montorio, lo scorso anno nel trionfo in 1^ categoria, ben 26 Reti in meno di 30 partite giocate. “Dove possiamo arrivare? Beh, questo proprio non te lo so dire, comunque, godiamo di ottima salute e forse il fatto di essere matricola e di giocare senza troppe pressioni ci permette di esprimerci serenamente e con profitto. Come ogni anno, partiamo in sordina, poi, ci facciamo, strada facendo, conoscere meglio”.
L’undici del presidente, il geometra Lorenzo Peroni, ex punta pure lui montoriese, e gruppo quest’estate affidato dal diesse Stefano Menini a mister Stefano Paese, sviluppa, a detta delle stesse concorrenti un buon calcio. L’ex calciatore professionista di Bari, Cittadella e Verona, Antimo Iunco, oggi al debutto in panca e al servizio dell’U.S. Albaronco, del Montorio, dopo il pareggio per 1 a 1 ottenuto lontano da Ronco all’Adige, in rimonta e nel finale da parte dei “castellani”, ha speso parole d’elogio per l’attuale capolista. “Non ti nascondo” prosegue la sua disanima Manuel “che pure noi stessi siamo abbastanza sorpresi di questo buon momento. Il nostro segreto è l’affiatamento e la conferma di uno zoccolo di una mezza dozzina di giocatori che da anni giocano assieme. Così come in prima linea duettiamo a meraviglia, mica da un giorno, io e bomber Alessandro Caputi, con il quale regna una grande intesa e in coppia con il quale, una stagione abbiamo realizzato addirittura 19 reti a testa”.
Tifoso della Juventus, con il poster del grande Alex Del Piero che riempiva al parete della camera da letto, Manuel è cresciuto nell’Audace SME, salendo con i sanmichelati in Promozione, traguardo toccato anche con il San Martino-Speme dell’allora coach Fabrizio Sona, balzato poi in Eccellenza. Poi, quasi sempre – perché c’è lo stop di un anno di Erasmus a Madrid – Montorio, la sua seconda maglia, la sua seconda pelle oramai: “Ho sempre fatto l’attaccante, tranne un anno in cui sono stato impiegato come terzino. Il mio sogno è prima di tutto quello di essere felice; dal punto di vista lavorativo, quello di aprirmi uno studio di avvocato penalista, in ambito calcistico, quello di poter mettere gli scarpini in serie D per poter un giorno dire a tutti di che pasta è fatto questo campionato alle porte del professionismo”.
Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it