Ieri pomeriggio, nell’ambito della 33ma edizione della “Sagra co’ le nose”, è stato presentato il volume “Aspettando il centenario” scritto da Giordano Padovani, già autore di altri 7 testi e creatore di 3 film (significativo “Il Brigante” sulla storia del 900 del paese). I libro racconta 100 anni a Nogara di calcio, il quale ha emesso i primi vagiti nel lontano 1920 allo “Stadio Littorio” (la foto di copertina ritrae una formazione dei ragazzi del Nogara calcio), proprio dove – dentro la struttura pressostatica della Sagra – l’ultima fatica editoriale di Padovani è stata illustrata davanti al vice-sindaco nonché Assessore dello Sport Marco Poltronieri e a un buon numero di persone. “La data ufficiale del football a Nogara” ricorda l’autore “risale al luglio del 1920, secondo quanto si è trovato scritto dall’allora primo cittadino socialista Egidio Rebonato. Lo Sport in quegli anni non era solo fubal, era anche ginnastica e gare di beneficenza tra militari contro l’Hellas Verona, con incasso devoluto, per esempio, all’Ossario di Asiago. Si è giocato in questo appezzamento di terra fino al 1980, quando grazie all’Assessore allo Sport e poi futuro presidente bianco-rosso, il socialista ing. Edi Cugola, si è deciso di dotare la nostra comunità degli attuali impianti sportivi di via Onesti, intitolati a “El Ciba”, al secolo Remo Soave, giocatore, dirigente e politico nogarese”.
Si è voluto anche premiare i personaggi che hanno maggiormente caratterizzato la storia del calcio a Nogara: dallo stesso ing. Edi Cugola, al presidente con più anni di carriera (ben 13), l’84enne Enea Costantini, colui che ha voluto innestare il vivaio bianco-rosso. “Con Costantini” ha illustrato Padovani “si è approdati per la prima volta in Eccellenza, mister l’asparettano Patrizio Minozzi, e giocatori tra i più significativi l’ex Chievo Giovanni Scardoni e Roberto Pellizzon”. Poi, la rinascita del “fubal” bianco-rosso avviene con la denominazione Amatori Nogara, presidente il preside Claudio Bertelli, e squadra che riparte dalla Terza per raggiungere nuovamente la Promozione con l’ostigliese Paolo Marchi sulla panca (per il coach mantovano due campionati vinti e una Coppa Disciplina). Infine, ed è storia degli ultimi anni, la nuova dirigenza guidata dall’ex giocatore e capitano, l’imprenditore edile Andrea Martini, il quale ha descritto il passaggio da 9 a 15 squadre del sodalizio, frutto anche della fruttuosa collaborazione con il “Noi” parrocchiale: “Grazie ai miei 5 collaboratori del Consiglio di Amministrazione (Gianni Frignani, classe 1951, Lorenzo Garbellini, Bruno Comìn, Walter Bampa e Giulio Furlani) e con l’ausilio prezioso, fondamentale di un centinaio di volontari, 6 anni fa siamo passati da 9 compagini a 15. Quando ci è stato implorato di dar vita a una squadra giovanile in più, noi abbiamo risposto sì, perché noi dirigenti abbiamo l’obbligo morale di offrire la possibilità di giocare al calcio a tutti i ragazzi della nostra comunità, senza distinzioni alcune. Da noi, durante la settimana, passano circa 2000 persone, tra atleti, genitori, parenti dei giocatori e sponsor. Un grazie doveroso, il nostro, all’Amministrazione comunale nogarese, sempre molto vicina e sensibile al nostro movimento, la quale ci permette, a livello di servizi, di fare attività a costo zero!”
Tre i giocatori, partiti da Nogara, per calcare la massima ribalta professionistica: Fausto Nosè, scomparso lo scorso anno, e che ha conosciuto il debutto in A con la maglia n.10 giallo e blu al “Comunale” di Torino (1 a 0 per la Juventus), Rodolfo Masera, poi al Monselice e al Chievo, e, prima di tutti, Loris Cugola, portiere del grande Venezia, il quale si distinse per aver neutralizzato una pericolosissima conclusione sferrata dal grande Pelè, la “perla” dell’F.C. Santos in tourneè nel 1961 in Italia (nello stesso periodo i brasoiliani erano stati anche al “Danilo Martelli” di Mantova e a Bologna).
Una targa di riconoscimento anche al dirigente, Giovanni Vincenzi, con più anni di servizio (oltre i 45), ed ancora in attività. Ma, anche al giocatore Andrea Codognola, classe 1980, il quale, dopo aver collezionato in 18 anni non ininterrotti oltre 400 presenze in bianco-rosso, ora ha scelto di militare nella Scaligera. Testimonial della serata Franco Bergamaschi, ex Verona, Milan, Foggia, Cesena, Modena, amico di Fausto Nosè, il quale ha tracciato, commosso, un breve ma intenso ricordo sul mancino bypartisan (perché ex Verona e Chievo), vincitore come mister dell’A.C. Tregnago (stagione 1987-88) del campionato di Promozione, quello che allora dava l’accesso diretto alla serie D. “Fausto Nosè, è stato, per me, un grande giocatore, un grande uomo, ma prima ancora, un meraviglioso amico!”
Andrea Nocini per www.pianeta-calcio.it